martedì 30 gennaio 2018

Moscardini in umido



Il sabato mattina per me è sinonimo di mercato. Passeggiare tra le bancarelle che vendono frutta, verdura, pane, formaggi, pesce e tantissimo altro ancora è davvero spettacolare. I profumi, i colori e la varietà di prodotti che offre la nostra terra sono meravigliosi. 
Questa è un'altra delle mie scelte di vita. Cerco di comprare dai piccoli commercianti e dai piccoli produttori, quando posso mi piace acquistare merce a km0, poi che abbia o non abbia la certificazione del biologico è relativo perché anche su questo capitolo potremmo aprire delle parentesi molto complicate da approfondire in un post. 
Ebbene, lo scorso sabato il banco del pesce aveva dei bei moscardini ad un prezzo molto ragionevole e ho pensato subito di cucinarli in umido accompagnandoli con dell'ottimo pane pugliese anch'esso acquistato al mercato.

INGREDIENTI per quattro persone:
800 g di moscardini
500 ml di passata di pomodoro
2 spicchi di aglio
abbondante prezzemolo tritato
olio evo
sale e pepe q.b. 
2 fette di pane pugliese per accompagnare

PROCEDIMENTO:
Innanzitutto bisogna procedere con la pulizia dei moscardini. 
Dopo averli lavati con abbondante acqua corrente fredda è necessario procedere girando la testa del mollusco ed eviscerarlo svuotandone il contenuto. 
Poi dovrete eliminare il becco girando il moscardino e premendo vicino al foro posto al centro dei tentacoli.
Bisogna procedere, quindi, eliminando gli occhi con un paio di forbici e, infine, togliere la pelle dalla testa del mollusco per renderlo più morbido.

A questo punto preparate il sugo mettendo in una padella uno spicchio di aglio a rosolare con l'olio, aggiungendo la passata e facendo cuocere per 10 minuti. 

Aggiungete i moscardini e lasciate cuocere per circa 40 minuti. 

A cottura quasi ultimate unite il prezzemolo.

Servite i moscardini su mezza fetta di pane abrustolito.




lunedì 22 gennaio 2018

Toscatarta - Torta Tosca

Nuovo blog e prima partecipazione allo Starbooks Redone. Ho incrociato questo sito, ne ho studiato i contenuti e trovo che il progetto sia innovativo, molto interessante e decisamente ben curato. Quindi, nel mio piccolo, tengo a dare il mio contributo sperimentando qualche ricetta presa qua e là nella mia biblioteca culinaria.

Visto che siamo in inverno e qui tra la Pianura Padana e le Alpi il tempo della bella stagione sembra ancora un miraggio, ho deciso di spulciare tra le ricette di Bronte Aurell: Scandikitchen Dolci Hygge. E' un bel libro, con tante fotografie di dolci dall'aspetto accattivante. Per la maggior parte sono ricette ricche, burrose, tipicamente invernali e da condividere in famiglia o con gli amici proprio nello stile scandinavo fika e hygge. E' un libro da sfogliare che emana quella sensazione di calore tipica dei caffè del nord Europa che ti accolgono come una coperta di marzapane quando fuori è buio e tira il vento. Il metodo scandinavo è esattamente quello di creare tepore, luce soffusa e convivialità per combattere i mesi in cui il sole vive dall'altra parte del mondo e in cui l'aggregarsi fa sentire un po' meno soli.

Ecco. Con questa torta ho creato il mio momento fika e hygge. Mi ha riempito la casa con un delizioso profumo di mandorle e ha riunito la famiglia attorno a un tavolo. Una tisana calda, qualche candela e il gioco è fatto.

            
INGREDIENTI

PER IL MARZAPANE (per circa 400 g)
200 g di mandorle tritate finemente
100 g di zucchero
100 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di essenza di mandorle
1 albume medio (circa 30 g), meglio se pastorizzato

PER LA TORTA
200 g di marzapane (minimo 50% di mandorle)
200 g di zucchero a velo
200 g di burro, fuso e raffreddato
4 uova
150 g di farina
50 g di maizena
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di zucchero vanigliato o estratto naturale di vaniglia o i semi di 1 bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale

PER LA COPERTURA
75 ml di panna densa
60 g di zucchero
75 ml di miele liquido (io ho usato quello di biancospino)
75 g di burro
75 g di mandorle a lamelle

PROCEDIMENTO

PER IL MARZAPANE
Mescolate tutti gli ingredienti nel robot da cucina fino ad avere un marzapane liscio.
Modellate il composto formando un tronchetto e avvolgetelo nella pellicola bello stretto. Mettetelo in frigorifero per almeno un'ora prima di usarlo.

PER LA TORTA
Scaldate il forno a 180°C.

Grattugiate grossolanamente il marzapane (io l'ho fatto con una grattugia a fori larghi).
Aggiungete lo zucchero a velo e mescolate bene con la frusta a filo del mixer o con le fruste elettriche. Incorporate il burro fuso raffreddato. Aggiungete le uova, uno ad uno, assicurandovi che si sia completamente amalgamato prima dell'aggiunta di quello successivo.

Setacciate insieme tutti gli ingredienti secchi e mescolateli al composto finché non si sono completamente incorporati. Versate il composto nella tortiera e cuocete a forno già caldo per 35-40 minuti o finché la torta è dorata e solida al tatto e lo stuzzicadenti ne esce asciutto (la mia ha cotto 60 minuti). Sfornate la torta su una gratella e lasciate raffreddare.

Per preparare la copertura mettete tutti gli ingredienti tranne le mandorle in una casseruola su fuoco alto. Mescolate con una frusta finché il composto inizia a staccarsi dalle pareti. La ricetta dice che se si mescola poco non si rapprenderà invece se si mescola troppo diventerà duro come il marmo. Appena smette di aderire alle pareti togliete dal fuoco e unite le mandorle a lamelle. Versate sulla torta.

Mettete la torta sotto il grill caldo per 5-7 minuti per scurire la copertura facendo attenzione che non si scurisca troppo. Servitela calda o tiepida, ma anche fredda è buonissima.

CONSIDERAZIONI

  • La ricetta non è difficile, ma i passaggi sono spiegati un po' sommariamente in alcuni frangenti.
  • Bisogna ricordarsi di tenere il marzapane in frigorifero e di usarlo ben freddo, altrimenti grattugiandolo si scioglie in mano.
  • Il tempo di cottura nel mio forno è stato di almeno 60 minuti e, a dire il vero, la torta sembra che non cuocia mai.
  • Per la riuscita della copertura secondo me non è questione di quanto si mescola, ma di quale temperatura si fa raggiungere al composto. La ricetta non è molto chiara sul punto. Io ho mescolato fino al raggiungimento dell'ebollizione e ho atteso qualche istante fino a che il composto si è rappreso un po'.
La ricetta, con i giusti accorgimenti, è davvero ben riuscita. Il sapore di mandorle è buonissimo e servita tiepida è deliziosa. Ha riscosso un grandissimo successo da parte di tutti coloro che l'hanno assaggiata. Per questo ritengo sia assolutamente:

PROMOSSA!

Con questa ricetta partecipo allo Starbooks Redone del mese di gennaio 2018.




venerdì 19 gennaio 2018

Risotto alla zucca con fonduta di pecorino


Mia nonna ha origini lodigiane. Come si dice dalle nostre parti è "della Bassa", perché la zona di Lodi è geograficamente posta nella bassa pianura padana.  Il territorio è attraversato dal Fiume Adda e anticamente era una zona paludosa e insalubre. Tuttavia, grazie ai monaci benedettini e alle opere di bonifica si è trasformata in una delle aree più fertili d'Europa. 
Ogni autunno i miei zii, che ancora abitano nelle campagne lodigiane, ci riforniscono di zucche berette piacentine coltivate da un contadino del posto. 
Questi preziosi frutti (si, la zucca è un frutto!) sono adatti alla lunga conservazione invernale e messi in cantina durano mesi. Hanno la caratteristica forma a turbante, che le rende simili a un berretto (da qui il nome). La superficie è bugnosa di colore verde piombo, la polpa è di colore giallo, è molto soda e priva di fibrosità. Ha un elevato tenore zuccherino e risulta molto gustosa.
A mio parere è la zucca più buona in assoluto, sarà anche perché mi ricorda l'infanzia!
Vista la mia scorta in cantina, ho deciso di preparare un buon risottino accompagnato da una fonduta di pecorino...

INGREDIENTI per 4 persone:

- Per il risotto:
320 g di riso arborio 
500 g di zucca beretta piacentina 
1 cipollotto
4 cucchiai da tavola di olio evo 
30 gr di burro 
mezzo bicchiere di vino bianco
1,5 l di brodo vegetale 
40 g di parmigiano reggiano
sale e pepe q.b. 

- Per la fonduta:
125 g di pecorino
50 ml di latte

PROCEDIMENTO:

Tagliate il pecorino a fette molto sottili e fate riposare per circa un'ora in un luogo fresco cosicché si ammorbidisca.
Mettete il brodo a scaldare.
Affettate finemente il cipollotto. Mettete in una padella dai bordi alti e antiaderente l'olio evo e metà del burro e una volta caldi unite il cipollotto e cuocete a fiamma bassa. 
Sbucciate la zucca e tagliatela a tocchetti non troppo grandi e possibilmente tutti della stessa dimensione. Unite la zucca al cipollotto e fate rosolare.
Unite il riso e lasciate tostare finché i chicchi non diventano traslucidi e si sprigiona il profumo del riso tostato.
Sfumate con il vino bianco.
Continuate a far cuocere il riso unendo il brodo (che deve essere sempre bollente, altrimenti fermerà la cottura) mano a mano che si asciuga. Aggiustate di sale.

Nel frattempo preparate la fonduta. Prendete il pecorino precedentemente affettato e fatelo scaldare a fuoco basso con il latte avendo cura di mescolare finché non si sarà sciolto completamente. 

A cottura del risotto quasi ultimata, spegnete la fiamma, mantecate con il burro e il parmigiano. Fate riposare il risotto per un paio di minuti. 
Servite in un piatto piano in modo che il riso non continui la cottura e aggiungete una grattugiata di pepe.
Guarnite con qualche goccia di fonduta stando attenti a non esagerare per far sì che il gusto del pecorino non copra la delicatezza della zucca.




mercoledì 17 gennaio 2018

Cavolfiore al forno di Ottolenghi







Diciamoci la verità. Cucinare un cavolfiore non è così edificante. La gratificazione che si ha nello sfornare una teglia con una bella torta e nello sfornare una pirofila di cavolfiore non è la stessa. Tuttavia, queste sono le ricette che si possono replicare tutti i giorni, quelle che ci salvano la cena, soprattutto quando si ha poco tempo: si lancia il tutto in forno e via! Vi assicuro che, anche per chi non lo ama, arrostito in questo modo il cavolfiore diventa una prelibatezza.

INGREDIENTI per 4 persone:

440 g di cavolfiore
50 g uvetta
1 cipolla media (io ho usato la cipolla rossa)
2 foglie di alloro
Zafferano
Olio extravergine d’oliva
Sale

PROCEDIMENTO:

Pulite il cavolfiore e dividetelo in cimette. Affettate finemente la cipolla. In una ciotola mescolate il cavolfiore con tutti gli altri ingredienti, salate e irrorate con l’olio. Mescolate il tutto con le mani. Sciogliete lo zafferano in poca acqua e aggiungete il tutto nella ciotola. Mescolate nuovamente e distribuite in una pirofila. Coprite con un foglio di alluminio e posizionate in forno a 180 °C. Di tanto in tanto controllate alzando il foglio e mescolando il tutto. Quando il cavolo vi sembrerà quasi cotto togliete il foglio di alluminio e terminate la cottura senza di esso.

Note:
- Il tempo di cottura varia a seconda del forno e della consistenza desiderata. Io l'ho cotto per 50 minuti circa;
- La ricetta originale prevedeva l'aggiunta delle olive, le ho volutamente omesse perché a me non fanno impazzire.


venerdì 12 gennaio 2018

Ricetta salvacena: cellentani con ricotta e salmone al profumo di aneto


Ci sono quelle sere, per la verità tante sere da queste parti, in cui rientro a casa tardi, stanca e con niente (o quasi!) in frigorifero. 
Eh si, perché la vita da praticante avvocato è povera (molto povera) di gratificazioni personali ed economiche, ma è molto molto ricca di impegni. 
Nonostante tutto, posso dire con certezza che, anche con il tempo ridotto all'osso, non mi piegherò mai alla cucina spazzatura. 
Nulla di pronto popola il mio congelatore: questa è la mia scelta di vita. 
Non sto dicendo di essere una sostenitrice dell'healthy food al 100%, non ho sempre materie prime fresche e di qualità a mia disposizione e non riesco sempre a cucinare e mangiare come vorrei. 
Sto solo dicendo che cose come pasta già pronta, risotto precotto, piatti di gastronomia e compagnia bella non mi avranno MAI!!
E' una questione di priorità. Non avrò la casa pulitissima, non sarò sempre impeccabile, ma la cucina occupa sempre la prima posizione. 
Ebbene. Ore 20.30. Fame alle stelle e stomaco brontolone che chiede pietà. Entro in casa e ancora prima di togliere il cappotto apro il frigorifero. 
Un pacchettino di buon salmone affumicato avanzato da Natale, una vaschetta di ricotta fresca (che se non faccio fuori rischia di diventare stagionata!) e un bel limone non trattato mi guardano. 
Diamoci da fare con qualcosa di veloce!

INGREDIENTI per quattro persone

400 g di pasta (io ho usato i cellentani o cavatappi)
100 g di salmone affumicato
200 g di ricotta fresca
1 cucchiaio di olio evo
scorza grattugiata di limone (mi raccomando che sia non trattato) q.b.
aneto q.b.
sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO

In una pentola far bollire abbondante acqua salata e cuocere la pasta.
Nel frattempo in una padella versare il cucchiaio d'olio. Far scaldare appena e aggiungere la ricotta fresca. Aggiungere un po' di acqua di cottura per far stemperare la ricotta. 
Aggiungere la scorza del limone grattugiata. Per la quantità va molto a gusto, però direi che la scorza di metà limone è sufficiente e non copre gli altri sapori. 
Aggiungere il salmone affumicato tagliato a striscioline alla ricotta e cuocere per poco. 
Aggiungere un pizzico di aneto essiccato. 
Io non ho aggiunto sale per via della sapidità già accentuata del salmone.
Scolare la pasta un minuto in anticipo rispetto al tempo di cottura e conservarne un po' di acqua. 
Fate saltare per un minuto sul fuoco. 
Aggiungete una grattugiata di pepe nero e impiattate.
Una ricetta molto semplice e con pochi ingredienti, ma gustosa e dalle note agrumate che io adoro!



mercoledì 10 gennaio 2018

Torta rovesciata agli agrumi e spezie


Era una di quelle sere buie d'inverno, senza allettanti prospettive. Una di quelle sere in cui mi prende quella voglia irrefrenabile di cucinare, soprattutto dolci, per scacciare via la malinconia. 
Avevo dei bellissimi agrumi non trattati e le mie solite spezie che mi guardavano dall'angolino della cucina: soprattutto il mio adorato cardamomo. Cercavo una ricetta semplice ma intrigante e curiosando sul web ho trovato quella proposta da  La cucina di Nuccia.
Il risultato è stata una torta eccezionale, profumata, speziata e dalle seducenti note agrumate.
Vi consiglio vivamente di provarla, io la conserverò tra le mie preferite e adatte ad ogni occasione.

INGREDIENTI

Per lo sciroppo:
45 g di burro
100 g zucchero di canna (io ho usato zucchero moscovado)
15 g miele
10 g succo di limone
Per la base:
Fette sottili di agrumi non trattati (io ho utilizzato 2 arance)
300 g di farina
1 bustina di lievito per dolci
2 g sale
3 g cannella
3 g cardamomo
4 uova medie
270 g zucchero semolato
108 g di olio di semi di girasole
90 ml di succo di arancia
30 ml di succo di limone
45 g latte (io ho usato quello di soia)
Estratto di vaniglia o i semini di una bacca
5 g di scorza d'arancia

PROCEDIMENTO

Preriscaldate il forno a 180 °C.
Foderate il fondo di una tortiera di 26 cm di diametro con carta forno.
Sciogliete il burro a fuoco basso con lo zucchero di canna, il miele e il succo di limone, mescolando fino a che lo zucchero non sarà sciolto.
Rimuovete dal fuoco e versate lo sciroppo nella tortiera
Ponete le fette di agrumi tagliate molto sottili sul fondo della tortiera.
In una ciotola mescolate la farina, il lievito, il sale, la cannella, il cardamomo fino che non saranno mescolati e mettete da parte.
In un'altra ciotola o nella planetaria sbattete insieme le uova, lo zucchero semolato e l’olio fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Aggiungete il succo d’arancia, il succo di limone, il latte di soia, la vaniglia, la scorza di arancia e le scorze candite se le mettete. Mescolare bene.
Unite le polveri ai liquidi poco per volta continuando a mescolare fino a ottenere un composto omogeneo.
Riempite la tortiera (per 3/4 al massimo) con l’impasto e cuocere per 50 minuti finché uno stuzzicadenti inserito al centro del dolce non viene fuori asciutto e pulito.
Fate intiepidire nello stampo qualche minuto, quindi rovesciate sul piatto di portata. Fate raffreddare completamente prima di servire.

Come nasce quest'idea...


Avevo già un mio blog creato e gestito a quattro mani con mia cugina. Però, vuoi per la mancanza di tempo, vuoi per il susseguirsi degli eventi della vita, il progetto è stato abbandonato.
Ora ho deciso di ricominciare a scrivere, ma soprattutto a collezionare e a raccogliere le ricette che sperimento che, altrimenti, andrebbero inesorabilmente perse tra i meandri di libri, appunti e quaderni che popolano la mia cucina.
E poi voglio che questo spazio sia dedicato a tutte le mie passioni, alla voglia di cambiamento che in questo momento pervade la mia vita e all'aria di nuovi progetti che stanno prendendo forma.
Dunque, questo blog sarà una sorta di iniziazione verso lontani orizzonti e una raccolta di pensieri che mi serviranno per ricordarmi sempre chi sono, da dove vengo e a non rinnegare mai me stessa.
Quindi...ricominciamo con entusiasmo, forza e decisione un nuovo capitolo.
Gloria

martedì 9 gennaio 2018

Torta di carote e ananas con ganache al cioccolato bianco


Non sono riuscita a fotografare a dovere questa torta perché nel momento in cui l'ho messa in tavola c'è stato un assalto e nel caos generale si è salvato ben poco di questa leccornia. In una parola questa è una MERAVIGLIA, i gusti delle carote, delle uvette, delle noci e dell'ananas si mescolano in bocca con il cioccolato bianco...estasi!
La ricetta di questa torta l'ho recuperata su questo sito  www.foodnetwork.com dopo averla assaggiata in un ristorante ed esserne rimasta estasiata.
Ho dovuto tradurre la ricetta e capire le giuste quantità.
In generale tenete presente che una "cup", cioè una tazza, corrisponde a 240 ml o grammi di acqua. Trovate una tazza della misura giusta, pesando l'acqua o utilizzando un contenitore graduato e poi utilizzatela anche per gli altri ingredienti.
Ho cambiato la farcitura interna, visto che la ricetta originale prevedeva una crema al burro e formaggio, invece noi abbiamo preferito utilizzare una ganache al cioccolato bianco.

INGREDIENTI

Per la torta:
2 tazze di zucchero
1 tazza e 1/3 di olio di mais
3 uova a temperatura ambiente
Vanillina o estratto di vaniglia
2 tazze e mezza di farina
2 cucchiaini di cannella
1 bustina di lievito
1 tazza di uvetta
1 tazza di noci tritate
450 g (1 pound) di carote macinate
Mezza tazza di ananas tagliato a pezzetti

Per la farcitura:
400g di panna
700g di cioccolato bianco di buona qualità

PROCEDIMENTO

Preriscaldate il forno a 180 gradi.
Per cuocere la torta abbiamo utilizzato due teglie da 24cm di diametro, imburrate e infarinate. Dividendo in due l'impasto si è sicuri della cottura e una volta fredde si possono mettere le torte una sopra l'altra in modo da formarne una sola.
Sbattete lo zucchero, l'olio e le uova con uno sbattitore elettrico fin ad ottenere un composto chiaro ed omogeneo.
Aggiungete la vanillina o l'estratto di vaniglia.
In un altro contenitore mischiate la farina, la cannella, il pizzico di sale e il lievito.
Unite il composto umido alla farina ed infine aggiungete l'uvetta, le noci tritate, l'ananas e le carote macinate.
Dividete l'impasto in due parti nelle due teglie e infornate per 50/60 minuti circa, fino a quando inserendo lo stecchino nella torta ne uscirà asciutto.
Lasciate raffreddare le due torte, poi tagliatele a metà, in modo da ottenere quattro dischi uguali in totale.
Per la farcitura tritate fine il cioccolato bianco, scaldate la panna e aggiungetelo in modo da farlo sciogliere completamente. Una volta raffreddata la crema è pronta. Non c'è stato bisogno di bagnare la torta prima di farcirla perchè l'impasto risulta essere già abbastanza umido. Potete utilizzare la crema al cioccolato bianco anche per la decorazione esterna.